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Caos quotidiano (1)

Figlio Di Puttana-The Zen Circus & Brian Ritchie

Molto bene, oggi c’é il sole e non mi fa male la schiena. Tutti questi dolorini da ipocondriaco arrivano e svaniscono come niente, a dipendenza dello stato d’animo e dal tempo. Ma oggi qualcosa mi turba, piu’ del solito, saranno le parole pesanti che ho sentito ieri sera, oppure il fatto che sono due ore che sto provando a fare un podcast su audacity ma non ce la faccio, cazzo, è mezzogiorno e mezza e sono ancora in pigiama, già fumato e con l’angoscia di uscire, vaffanculo.

Quando non ci sto dentro ho voglia di fare una sola cosa, suonare e ascoltare musica.  Oppure cucinare (sempre ascoltando musica) o pulire la casa (con le cuffiette nelle orecchie) o leggermi un pippone politico tipo l’unico e la sua proprietà di Stirner o la storia del PSA ticinese, ma tanto non ce la faccio lo stesso, dopo due capitoli mando a fare in culo pure loro.

Quando torna a casa mia madre è il momento migliore. La simbiosi atavica che esiste tra una madre e un figlio puo’ migliorare o peggiorare l’andazzo della tua giornata, a prescindere sempre dall’umore di entrambi. Incazzata lei, felice io. Raggiante lei, da suicidio io. Contenti insieme o guerra lampo. Inesistente un’equilibrio tra le parti, si viaggia alla cieca, rapporti a destinazione ignota che perdurano nel tempo, tra una vaisselle non svuotata e un sacco dell’immondizia da buttare via.

Vaffanculo, le 12.49, doccia, barba, ordine, pulizia e adieu.


Niente di cui pentirmi

Ascolta questa chicca…RINO GAETANO – I MIEI SOGNI D’ANARCHIA

Rieccomi. Passata qualche settimana, avrei voluto parlare di molte cose, di come è andata la serata dei Rein (a brevissimo registrazione su scatolanera.noblogs.org), come procedono i lavori in sala prove, il progetto Batman, aggiunte e migliorie al blog…Insomma tante tante cose da dire, da scrivere, da aggiungere…Gonfio di lividi, ferito un pochino nell’orgoglio (e non solo), pieno di dubbi e d’incazzatura, me ne vado al week end monitori, lasciando come ultimo post del 2010 una chicca, in onore a ieri sera, al rancore che covo, alla rabbia che con fatica butto fuori…A chi mistifica, rimpasta, passa da una sponda all’altra, revisiona la storia e crede di essere ancora nel giusto con idee inaccettabili, preferisco rimanere un reietto disadattato, un emarginato, uno zozzone, una zecca, un’idealista, un romantico, in un delirio di idee e passioni senz’altro utopiche ma sicuramente più reali e nobili. Niente di cui pentirmi, sia chiaro, solo una grande e appassionata voglia di riscatto.

Saluti e buon anno a tutt*,

Bardanera