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Un tram chiamato Utopia

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Un tram chiamato utopia
A presto spiegazioni…;-)


Caos quotidiano (2)

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Pino Masi-La violenza
Quando pensi che tutto stia andando alla benemmeglio, tutto d’un tratto ecco che succede un patatrac. Ti sbatti, lavori, fai del tuo meglio, cerchi di compiere un percorso tuo per cercare di migliorare tutta una serie di condizioni e di atteggiamenti ed ecco che, dal nulla, quando pensavi che il tutto fosse risolto, la vita ti si rigira come un calzino. Un mio amico dice che i coglioni girano sempre in coppia, questo giro si sbaglia, costui è monoballa, gonfio e purulento con una gran capacità di abbaiare e vomitare sentenze senza un minimo di cognizione di causa. Non che io sia migliore, sia chiaro, ma quando ammetti agli altri e a te stesso i tuoi errori e in base a quelli cerchi di migliorarti giorno per giorno, diventa difficile accettare critiche e insulti da chi un’autocritica non se l’è mai fatta in vita sua. Ancor di piu’ difficile resta fare ordine in testa dopo quanto successo, accettare il fatto che gli sproloqui cagati nei miei confronti siano stati resi pubblici e fottersene. Imparare ad equilibrare mente e viscere, onde evitare patatrac ancora piu’ pesanti. Io ci sto provando, e tu?


L ama

L è innamorato di L, ma L non lo sa. L vorrebbe farle capire quanto gli piace, le sensazioni che le ha dato la prima e l’unica volta che l’ha incontrata. Ma L è consapevole che i sentimenti sono bizzarri, giocano strani scherzi, ti fanno fare strane cose, cose che non vorresti. Ed è per questo che L stringe i denti, aspetta, sa che tra meno di dieci giorni la rivedrà, forse, chissà. Se così non fosse, L aggiungerebbe l’ennesimo sassolino al suo mandala di bigliettini e incenso. Ogni sassolino rappresenta uno smacco, una delusione, una ferita difficile da rimarginare. Ma L ha pelle d’elefante, ormai per lui, tirare un sassolino nel vaso è diventato un rituale a scadenza mensile, come le bollette, le paghi, in una continua ed imperterrita autoflagellazione. L è un sentimentale, non lo da a vedere, ma si innamora, spessissimo. In ogni sguardo, in ogni sorriso, in ogni taglio capriccioso di capelli che danza di fronte a lui. Non che non abbia avuto mai successo con le ragazze, intendiamoci, ma qualcosa dentro di lui, nel corso degli anni è maturato, si è inspessito. Innamorarsi alla prima occhiata per lui è facile, è fisiologico. Col tempo pero’ la paura in lui prevale e L sente un gran bisogno di fuggire, rinchiudersi in se stesso e rovinare qualcosa di meravigliosamente autentico che stava nascendo. E’ stata L, ben cinque anni fa, a ridurlo cosi’, accidenti a lei. La prima cotta, il primo amore, le prime esperienze intime che solo le giovani coppie sanno come rendere uniche. L è stata una stronza, a quel tempo, ora sono grandi amici e condividono un sacco di interessi, malgrado la lontananza fisica. Ma ora L non sta più nella pelle, ed è strano, molto strano. L l’ha folgorato, un lampo a ciel sereno, una mazzata nello stomaco. Non esiste niente di piu’ bello al mondo dell’immagine che ci si fa la prima volta della persona che si vorrebbe amare. Se poi, tra la prima volta e la seconda, passa un po’ d’acqua sotto i ponti, l’attesa mista all’aspettativa si fa ancora piu’ grande e la voglia di urlare ai quattro venti quanto è felice di aver ancora posto per qualcuno nel suo cuore, per L, è enorme. Ma tutto questo, L, non lo sa…