Author Archives: bardanera

About bardanera

Figlio di Chernobyl, nato in una fredda mattina autunnale, Bardanera ha, da poco, tirato una linea di demarcazione tra il suo passato e ciò che sta costruendo. Musico, operatore sociale ed attivista libertario, ama i carciofi sott'olio, la musica celtica e suonare il banjo nudo al chiaro di luna. Odia il pop, le divise, e tutto ciò che rende la sua vita e quella degli altri una prigione.

San Cristobal de Las Casas (Marcha por la justizia y contra la impunidad)

12 ore e piu’ di pullman da citta’ del Messico per arrivare in questa citta’ splendida e piena di contraddizioni nello stato del Chiapas. Qui si vive ancora del retaggio dell’insurrezione zapatista avvenuta nel 1994, oggi le boutiques e le tiendas per i turisti e gli “zapaturisti” come me, ne fanno da padrone. Appena arrivati, tuffo in una marcia partecipata da ben circa 20mila persone, tra gli indios zapatisti dei vari caracoles, alle basi di appoggio, ai collettivi in Messico e nel mondo e moltissime altre realta’. Una marcia partecipatissima per dire basta alla violenza governativa che da sempre attaccano le comunità indigene impedendo loro di vivere in pace e in autonomia.
Ecco qualche link a proposito:

PAROLE DELL’EZLN ALLA MANIFESTAZIONE DI APPOGGIO ALLA MARCIA NAZIONALEPER LA PACE

Migliaia di indigeni percorrono le strade di San Cristobal

Foto scattate da Cath e da me:


Nasce ¨La Sponda


Segnalo la nascita di un nuovo blog che tratta e narra di migrazione.
Al momento trovate un unico post di un interessante articolo su Frontex, l’idea è pero’ quella di caricarci man mano materiale che tratti di migrazione (in special modo ai temi legati al nostro territorio). Come materiale si intende, audio, video, interviste, articoli, eccetera, l’invito è quindi rivolto a tutti e a tutte quelle che hanno a cuore la tematica di collaborare e di contribuire a quello che dovrebbe essere un contenitore online vivo e solidale, che faccia da voce a chi la voce in questi mesi e anni di esodi non ce l’ha mai avuta.
Come ha detto un compa un po’ di tempo fa, la Svizzera non è mai stata cosi’ vicina al mare come in questo momento, a noi, che viviamo in questa sponda, rendere il nostro territorio una zona solidale e di incontro, oltre ogni muro e oltre ogni frontiera.
http://lasponda.noblogs.org

Chi volesse partecipare al progetto, per il momento, scriva a bardanera@bruttocarattere.org

Un gruppo di molteplicità intrise dalla voglia di documentare e e di autoformarsi a proposito di quello che accade dentro e al di fuori della ramina. Un gruppo di persone, dal passato e dal presente differente, sente la necessità di comprendere e di analizzare in maniera critica e creativa le dinamiche migratorie sul territorio che ci ospita. Uscendo dalla logica del “noi” e “loro”, cercando di cominciare ad intraprendere un percorso costruttivo, dinamico, degno e ribelle. Il vento xenofobo ed intollerante che attanaglia il Ticino e l’Europa intera ci ha lasciato per troppo tempo spettinati ed impotenti. Lo scempio, la persecuzione e questo ritorno alla classificazione meramente razzista di cittadino di seria “A” e di serie “B” non ci lascia indifferenti, e lo sconforto, l’impossibilità, la rassegnazione sono parole che devono cominciare a uscire dai nostri vocabolari, lasciando il posto alla voglia di rimetterci in cammino, con chi non conosciamo, ascoltando e domandando, costruendo insieme, tassello per tassello, un percorso di lotta antirazzista ed internazionalista che porti un po’ di aria nuova e allo stesso tempo soffi sulle braci di un malcontento latente in ognuno/a di noi.

Decidiamo di chiamare questo blog “La sponda”, riferendoci al fatto che in quest’epoca di respingimenti, di naufragi, di persecuzioni, di rimpatri coatti ma anche di rivolte, di speranza e di esodi, il territorio che ci ospita, il Ticino, non è mai stato cosi’ vicino al mare come in questo momento. Scegliamo di stare dalla parte di chi ha scelto di partire e venire in Occidente perchè costretto/a dalle barbarie del capitalismo e del neocolonialsmo o per il semplice ed atavico fattore che spinge ogni donna ed ogni uomo a viaggiare, a percorrere rotte e cammini ignoti, praticando il diritto di andare e di restare ovunque e va, percorrendo lidi e sponde aperte e solidali.


Ciudad de Mexico (ovvero, cronistoria piu’ o meno costante di un viaggetto in Messico)

Terzo giorno a città del Messico. Megalopoli sterminata e inquinatissima. Oltre lo smog e il traffico congestionatissimo sono stupefatto della miriade di stimoli che minuto per minuto recepisco. Odori, colori, murales, gente cordiale e di una spontaneità fuori dal comune. Piccoli gesti che fanno la differenza, la svizzeritudine c’ha tutto da invidiare. Ieri il museo di bellas artes, oggi il museo di antropologia, talmente immenso che non sono riuscito a visitarlo tutto…E poi lo zocalo, i mercati, le bettole dove abbuffarsi di quesadillas e tamales…
Ecco un primo assaggio:
BELLAS ARTES

BANDA DE CALLE:

MUSEO DI ANTROPOLOGIA:


MURALES IN ZACATECAS:

TATOO IN ZACATECAS:

A risentirci…;-)