Concertone REIN!+ Enjambement al CSOA il Molino

Come primo post di questo blog, che spero col tempo inizierà a prendere sostanza, segnalo questo sabato, al CSOA il Molino di Lugano un concertone a base di Folk-Patchanka e reggae. Ospiti della serata saranno i Rein, gruppo romano attivo da dieci anni, soprattutto per quello che riguarda il progetto di musica indipendente che dagli esordi portano avanti; difatti i loro tre lavori (stupendi) li si può tranquillamente scaricare dal portale Jamendo, (ultimo album “È finita”  http://www.jamendo.com/it/album/76890). Personalmente, dei tre loro lavori preferisco il secondo, Occidente (http://www.jamendo.com/it/album/26737), un “doppio” cd in uno solo, 19 tracce di un folk-rock trascinante, impegnato, sensibile, suggestivo…19 canzoni da ballare ed ascoltare a mente e cuore aperto. Difatti i Rein, il loro impegno sociale ed ecologico non lo nascondono nelle loro canzoni, senza però cadere della solita retorica terzomondista alla modena city ramblers…;-)

Importante segnalare che prima della serata ci sarà una conferenza/discussione con i membri dei Rein a proposito di musica indipendente e autogestita. Di sicuro un’ottima occasione per rilanciare saperi e fare due chiacchiere con questi musicisti cheMy Account di questi argomenti ne sanno, eccome!

La conferenza sarà registrata in streaming da radio scatolanera (http://scatolanera.noblogs.org/), e prima gli amici di RadioGwendalyn (http://www.radiogwen.ch/) faranno un’intervista ai Rein.

Di seguito un testo tratto dal loro sito, www.rein99.it:

“Più collettivo artistico che semplice gruppo musicale, i Rein sono composti da Gianluca Bernardo (voce e chitarra acustica), Luca De Giuliani (chitarra elettrica), Claudio Mancini (chitarre e organo) e Pierluigi Toni (basso e contrabbasso). Cresciuti insieme sul finire degli anni ’90, sperimentano un nuovo modo di produrre e promuovere la musica, ispirati dal principio fondamentale della condivisione della cultura. Questa scelta fa sì che possano contare sul sostegno di un vasto pubblico, nonchè sull’attenzione dei Media e sulla collaborazione di numerosi artisti. Fieri di essere indipendenti da qualsiasi etichetta discografica, pur non servendosi di un sistema di distribuzione classico, vendono migliaia di copie semplicemente grazie al passaparola tra i loro sostenitori.

Con diverse centinaia di concerti alle spalle, i Rein si distinguono per la loro intensa attività live, nonchè per la capacità di portare la propria musica al di là del confine stabilito dal palco. Scavalcando la linea che divide l’artista dal pubblico, può capitare di vederli suonare per le strade di mezza Italia, sui tram di Roma o nel retro di un vecchio furgone su una piazza inondata di gente durante un carnevale. Al tempo stesso riconosciuti come una delle realtà più interessanti del panorama indipendente, compaiono nel calendario di importanti festival internazionali, accanto ad artisti quali Patty Smith, Placebo, Kraftwerk, Aphex Twin, Ska-P e Tracy Chapman.

La musica dei Rein è figlia della globalizzazione e del métissage. Profondamente aperti ad ogni contaminazione, si muovono senza sosta tra universi musicali agli antipodi, per non rinchiudersi mai in un genere definito. Folgorati dall’esempio dei Mano Negra, lo reinterpretano con i loro strumenti, per cui i suoni della tradizione popolare italiana e slava sposano i ritmi in levare, che si mescolano a loro volta con il rock e il punk inglesi. A caratterizzare ulteriormente il tutto, è la ricercatezza dei testi di Gianluca Bernardo, dovuta alla grande influenza di Fabrizio De Andrè e del folk americano, primo su tutti Bob Dylan.”

Gli Enjambement, invece, sono una giovanissima  reggae band vomitata dalla “nuova” sala prove del molino, il Kiodofisso. Questo sarà il loro primo vero concerto. Aprire il concerto dei Rein sarà di sicuro un’ottima passerella di lancio per questi giovani musicisti del Molino!
http://www.youtube.com/watch?v=eZBBuWrOfaU

About bardanera

Figlio di Chernobyl, nato in una fredda mattina autunnale, Bardanera ha, da poco, tirato una linea di demarcazione tra il suo passato e ciò che sta costruendo. Musico, operatore sociale ed attivista libertario, ama i carciofi sott'olio, la musica celtica e suonare il banjo nudo al chiaro di luna. Odia il pop, le divise, e tutto ciò che rende la sua vita e quella degli altri una prigione. View all posts by bardanera

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